mercoledì 19 novembre 2008

Young European within the building of the Knowledge-based Society: il documento conclusivo

Documento conclusivo votato dall’assemblea plenaria durante gli incontri europei “Giovani, Scienza e Cittadini” organizzati dal Ministero dell’Insegnamento Superiore e della Ricerca e dal Centro Nazionale della Ricerca Scientifica francesi nel quadro della Presidenza Francese dell’Unione Europea, il 27 ottobre 2008

Young European within the building of the Knowledge-based Society

martedì 18 novembre 2008

Documento conclusivo: preambolo

PREAMBOLO DEI PARTECIPANTI

Siamo studenti di scuole superiori o università, giovani lavoratori, giovani disoccupati, giovani con scarse opportunità. Speriamo di essere più rappresentativi possibile della gioventù europea nonostante sia un obiettivo irraggiungibile. Durante la sessione plenaria finale, abbiamo deciso di aggiungere questa introduzione ai nostri suggerimenti. Abbiamo scritto questo testo per facilitare la comprensione del nostro lavoro collettivo.



Potrete essere sorpresi per il contenuto delle nostre affermazioni dal momento che si basano sull’accessibilità della conoscenza, su problemi educativi, sul rafforzamento dei diritti umani, sull’inclusione di strategie sociali come criterio fondamentale di confronto per qualunque tipo di politica che miri alla costruzione di una società europea della conoscenza. Perché questa scelta?
La nostra definizione di società della conoscenza è diversa da quelle scritte dalle grandi istituzioni internazionali, come la Banca Mondiale o la Commissione Europea, o perlomeno dalle definizioni di cui abbiamo sentito parlare, come quella stabilita dagli stati membri dell’Unione Europea durante le riunioni di Lisbona (2000) e Barcellona (2001). Per noi quando si parla di società della conoscenza non si può intendere soltanto scienza, ricerca e innovazione, ma si deve includere anche una dimensione culturale, sociale e democratica.
Abbiamo lavorato per sei mesi e abbiamo osservato questa straordinaria e consolidata tendenza in tutta l’Unione Europea. Persino la maggior parte di esperti, scienziati e politici che abbiamo incontrato non comprendono a fondo cosa possa significare una società basata sulla conoscenza. Tuttavia, questo concetto riguarda le nostre future professioni, la strategia economica dell’Unione Europea nel contesto di un’economia globale, riguarda politiche per la ricerca e l’innovazione, politiche per l’educazione e per il life-long learning. In altre parole, parlare di società della conoscenza significa parlare di ogni aspetto delle nostra vita futura.
Dunque, c’è un importante problema democratico che impone alle nostre istituzioni, e in primo luogo all’Unione Europea e agli stati membri, di sviluppare e promuovere dibattiti democratici sulla definizione che i cittadini, le istituzioni scientifiche e tutti gli attori sociali possono dare di una società europea della conoscenza. Questa è la nostra prima conclusione: non si possono avere progettazione né costruzione solide di una società europea della conoscenza, come prospettiva comune condivisa dai cittadini, senza un processo decisionale realmente democratico, senza che la voce della gioventù europea sia integrata su tutti i livelli territoriali. Questo costituisce un prerequisito fondamentale del nostro lavoro. Speriamo vivamente di essere ascoltati dalle autorità su questo punto preciso al di là di accordi di principio o di semplici discorsi.
Come estensione di questo postulato, siamo stati particolarmente attenti a valutare il problema delle persone escluse dalla società della conoscenza. Per noi, definire e evocare la marginalità, il fuori-campo, facilita la comprensione del soggetto. Ovviamente, abbiamo focalizzato i problemi centrali del concetto di società della conoscenza. Ci siamo interessati degli aspetti economici, fiscali, politici, accademici e scientifici. Crediamo di essere pronti a contribuire nel miglior modo a questo dibattito in un futuro prossimo.
Per concludere questa introduzione, vogliamo ringraziare tutte le istituzioni e organizzazioni in Europa, e particolarmente in Francia, che hanno permesso questo processo, la cui natura è assieme formale ed informale. E speriamo e auguriamo a tutti i giovani europei di vivere esperienze di questo tipo in un prossimo futuro. L‘estensione di questo tipo di esperienze favorirà in modo significativo la libera espressione di parole e pensieri. Sappiamo che ciò richiede mezzi molto importanti. Sappiamo che tutto ciò necessita di grandi finanziamenti, ma siamo convinti che la coesione e il rafforzamento del nostro spazio europeo abbia bisogno di investimenti di questo tipo. Crediamo, e ne siamo la prova, che qualunque cittadino possa sviluppare la propria opinione su materie complesse a patto che possa ricevere un’adeguata informazione.

lunedì 17 novembre 2008

Documento conclusivo: raccomandazioni

NOI RACCOMANDIAMO

Aspetti politici

- Di organizzare dibattiti aperti tra scienziati, politici e giovani Europei, in ogni stato membro così come a livello europeo al fine di chiarire una visione comunemente condivisa di ciò che dovrebbe essere promosso come società europea della conoscenza.

- Di assicurare ad ogni cittadino dell’Unione Europea le stesse condizioni di studio in ogni stato membro, qualunque sia la sua cittadinanza.

- Che l’intera società e le autorità pubbliche promuovano socialmente e finanziariamente lo status e il lavoro di scienziati, insegnanti e educatori per rendere prestigiose queste professioni.

- Di estendere programmi di scambio all’interno dell’Europa a tutti, non soltanto agli studenti, ma anche ai lavoratori.

Aspetti scientifici


- Di incoraggiare l’interesse per la scienza e la tecnologia creando e rafforzando collegamenti sistematici tra educazione di base e lavori scientifici recenti.

- Di creare un istituto per la supervisione della ricerca europea, in modo da migliorare la comunicazione tra scienziati attraverso la costruzione di una banca dati universale dove possano essere reperite informazioni sulle diverse materie di ricerca.

Aspetti educativi

- Di unificare e stabilire a livello europeo un sistema d’assegnazione crediti per i programmi di life-long learning permettendo l’aggiornamento e l’acquisizione di nuova conoscenza lungo tutto l’arco della vita.

- Che l’Unione Europea e tutti gli stati membri, al fine di trasformare l’informazione in conoscenza, considerino di fondamentale importanza la promozione e lo sviluppo del pensiero critico, quale uno dei maggiori problemi educativi e scientifici.

- Che i sistemi educativi favoriscano maggiormente la conoscenza dell’Unione Europea e dei suoi principi promuovendo la multiculturalità.

- Che l’apprendimento della lingua inglese e di altre due lingue europee, compresa la lingua madre, sia reso obbligatorio in tutti i livelli della scuola dell’obbligo in ogni stato Europeo.

- Che le autorità europee promuovano metodi educativi alternativi, quali i sistemi d’educazione non formale e che tengano conto delle abilità pratiche.

- Che agli studenti d’ogni livello venga offerto l’accesso ad una pluralità di metodi di insegnamento.

- Che i sistemi educativi sviluppino la capacità degli studenti di “imparare ad imparare” con l’obiettivo di metterli in grado di adattarsi ad un ambiente in rapida evoluzione.

- Che l’educazione secondaria integri l’apprendimento di concetti economici e finanziari di tipo pratico.

- Di creare una piattaforma europea, attraverso la quale gli educatori possano condividere le loro esperienze ed apprendere differenti metodologie didattiche.

Aspetti culturali

- Di organizzare un evento annuale chiamato “Capitale Europea della Scienza” che venga realizzato a rotazione in ogni paese dell’Unione Europea.

- Di garantire a tutti l’accesso gratuito alle biblioteche all’interno dell’Unione Europea.

Aspetti sociali

- Che l’Unione Europea assicuri il supporto finanziario necessario a migliorare l’accessibilità e la qualità dei trasporti pubblici in tutta Europa per tutti, e specialmente per le persone diversamente abili, allo scopo di favorire il loro accesso all’educazione e di favorire la loro mobilità internazionale.

- Che sia facilitato un accesso equo all’educazione, fornendo ai cittadini economicamente svantaggiati aiuti economici sufficienti a coprire le spese necessarie per vivere durante gli studi.

Aspetti economici

- Di sviluppare politiche che incoraggino gli scienziati a rimanere all’interno dell’Unione Europea allo scopo di rendere migliore la scienza europea.

- Di promuovere software open-source e sostenere standard aperti attraverso una legislazione nazionale ed europea.

- Che sia fornito un servizio Internet gratuito a tutti gli abitanti dell’Unione Europea.

- Che ogni cittadino abbia l’opportunità di ricevere gratuitamente l’educazione a tutti i livelli. L’educazione dovrebbe essere finanziata interamente mediante tasse in modo trasparente e indipendente dal settore privato.

- Di esentare dalle tasse le piccole e medie imprese che investono in scienza, ricerca e sviluppo all’interno dell’Unione Europea.

- Che ai cittadini europei che pagano le tasse sia riconosciuto il diritto di destinarne una certa porzione a organizzazioni sociali o scientifiche di loro scelta.