martedì 18 novembre 2008

Documento conclusivo: preambolo

PREAMBOLO DEI PARTECIPANTI

Siamo studenti di scuole superiori o università, giovani lavoratori, giovani disoccupati, giovani con scarse opportunità. Speriamo di essere più rappresentativi possibile della gioventù europea nonostante sia un obiettivo irraggiungibile. Durante la sessione plenaria finale, abbiamo deciso di aggiungere questa introduzione ai nostri suggerimenti. Abbiamo scritto questo testo per facilitare la comprensione del nostro lavoro collettivo.



Potrete essere sorpresi per il contenuto delle nostre affermazioni dal momento che si basano sull’accessibilità della conoscenza, su problemi educativi, sul rafforzamento dei diritti umani, sull’inclusione di strategie sociali come criterio fondamentale di confronto per qualunque tipo di politica che miri alla costruzione di una società europea della conoscenza. Perché questa scelta?
La nostra definizione di società della conoscenza è diversa da quelle scritte dalle grandi istituzioni internazionali, come la Banca Mondiale o la Commissione Europea, o perlomeno dalle definizioni di cui abbiamo sentito parlare, come quella stabilita dagli stati membri dell’Unione Europea durante le riunioni di Lisbona (2000) e Barcellona (2001). Per noi quando si parla di società della conoscenza non si può intendere soltanto scienza, ricerca e innovazione, ma si deve includere anche una dimensione culturale, sociale e democratica.
Abbiamo lavorato per sei mesi e abbiamo osservato questa straordinaria e consolidata tendenza in tutta l’Unione Europea. Persino la maggior parte di esperti, scienziati e politici che abbiamo incontrato non comprendono a fondo cosa possa significare una società basata sulla conoscenza. Tuttavia, questo concetto riguarda le nostre future professioni, la strategia economica dell’Unione Europea nel contesto di un’economia globale, riguarda politiche per la ricerca e l’innovazione, politiche per l’educazione e per il life-long learning. In altre parole, parlare di società della conoscenza significa parlare di ogni aspetto delle nostra vita futura.
Dunque, c’è un importante problema democratico che impone alle nostre istituzioni, e in primo luogo all’Unione Europea e agli stati membri, di sviluppare e promuovere dibattiti democratici sulla definizione che i cittadini, le istituzioni scientifiche e tutti gli attori sociali possono dare di una società europea della conoscenza. Questa è la nostra prima conclusione: non si possono avere progettazione né costruzione solide di una società europea della conoscenza, come prospettiva comune condivisa dai cittadini, senza un processo decisionale realmente democratico, senza che la voce della gioventù europea sia integrata su tutti i livelli territoriali. Questo costituisce un prerequisito fondamentale del nostro lavoro. Speriamo vivamente di essere ascoltati dalle autorità su questo punto preciso al di là di accordi di principio o di semplici discorsi.
Come estensione di questo postulato, siamo stati particolarmente attenti a valutare il problema delle persone escluse dalla società della conoscenza. Per noi, definire e evocare la marginalità, il fuori-campo, facilita la comprensione del soggetto. Ovviamente, abbiamo focalizzato i problemi centrali del concetto di società della conoscenza. Ci siamo interessati degli aspetti economici, fiscali, politici, accademici e scientifici. Crediamo di essere pronti a contribuire nel miglior modo a questo dibattito in un futuro prossimo.
Per concludere questa introduzione, vogliamo ringraziare tutte le istituzioni e organizzazioni in Europa, e particolarmente in Francia, che hanno permesso questo processo, la cui natura è assieme formale ed informale. E speriamo e auguriamo a tutti i giovani europei di vivere esperienze di questo tipo in un prossimo futuro. L‘estensione di questo tipo di esperienze favorirà in modo significativo la libera espressione di parole e pensieri. Sappiamo che ciò richiede mezzi molto importanti. Sappiamo che tutto ciò necessita di grandi finanziamenti, ma siamo convinti che la coesione e il rafforzamento del nostro spazio europeo abbia bisogno di investimenti di questo tipo. Crediamo, e ne siamo la prova, che qualunque cittadino possa sviluppare la propria opinione su materie complesse a patto che possa ricevere un’adeguata informazione.

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