martedì 14 ottobre 2008

Verbale del meeting del 12 ottobre a Parigi

Proponiamo ora il resoconto del meeting di Domenica 12 ottobre che si è tenuto nel palazzo dove ha sede l’Associazione Francese des Petits Debrouillards dalle ore 10.00 alle ore 17.30 circa.

- Al meeting erano presenti: Francesco ed Elena per il pannello italiano; Bruno e Ana per il pannello portoghese; Amerie e Olivia per il pannello francese; Nina per il pannello tedesco; Morgan e Peter per il pannello belga; Jim, il rappresentante adulto del pannello dei ragazzi inglesi; Frederique, una delle organizzatrici del progetto (francese); Lionel, il coordinatore del progetto (francese).

- Lionel ha introdotto il programma della giornata:
- presentation of our panel;
- -what we did as a panel;
- -what we did not do as a panel;
- -what things are going to happen in our panel and what plans we have;
- -who we met;
- -understand global issues of the panels.

- La prima questione che dobbiamo riferirvi è quella del pannello inglese: Jim ha iniziato la sua presentazione descrivendoci il lavoro della sua organizzazione. Egli lavora con giovani ragazzi dell'età di circa 15-16 anni “socially excluded”, cioè che vivono in condizioni disagiate e al margine della società a causa di: povertà, problemi familiari, bullismo, backgrounds problematici. Essi si ritrovano quindi coinvolti nel panorama criminale, abbandonano il percorso scolastico e non sono in nessun modo tutelati dallo Stato. E' evidente che questi ragazzi non hanno la possibilità di interagire con e prendere parte alla società in cui vivono. Essi precipitano nell'uso di droghe, si ritrovano spesso in prigione o, in alcuni casi, si perde persino traccia di loro. Alcuni di loro desidererebbero costruirsi un futuro, avere una famiglia, “they are inspired”, come ha detto Jim. Molti di loro non sono mai nemmeno saliti su un treno, ci sono molti problemi organizzativi negli spostamenti e nella gestione di ogni movimenti con questi giovani, che non sono “young”, ma sono “children”. Per queste ragioni è venuto Jim in loro rappresentanza in questo meeting preliminare e durante la settimana della Scienza (20-28 ottobre) saranno presenti solo per qualche giorno. La cosa veramente importante da comprendere e che abbiamo il compito di riferire è che essi partecipano simbolicamente come emblema di quella parte, molto vasta, di ragazzi in Europa che non hanno le stesse opportunità di ragazzi come, per esempio, noi di essere tutelati, ascoltati e resi partecipi nei processi della società. Il loro compito è “to remind” a tutti noi che non dobbiamo dimenticare questa relativamente grande porzione di giovani nel nostro progetto di costruzione della società europea della conoscenza da parte dei giovani. Questi giovani hanno bisogno di tutela prima di tutto per i loro bisogni primari, cioè rimanda ad una discreta necessità economica e, in secondo luogo, essi dovrebbero avere la possibilità come gli altri di entrare negli ingranaggi di questa nuova società evoluta che si profila all'orizzonte. Quindi, la richiesta che è stata mossa a tutti i panels è di elaborare almeno un suggerimento che tenga conto della condizione di questi ragazzi, partendo dell'esempio del pannello inglese.
- E' perfettamente normale che non abbiamo ancora elaborato le 20 raccomandazioni. Infatti, la produzione delle raccomandazioni inizia ora, dopo il confronto tra i vari panels e il briefing sulle linee guida da seguire che esporremo in seguito. Per quanto riguarda le raccomandazioni, è necessario arrivare a Parigi con le idee molto chiare e quasi tutte le raccomandazioni già scritte. Sarà possibile, in una prima parte della settimana elaborare o rifinire le ultime raccomandazioni insieme agli altri panel e, successivamente, nella giornata di Domenica sarà organizzata una enorme assemblea di tre ore con tutti i panels dove verranno stabilite le 20 raccomandazioni finali e definitive da presentare ai commissari europei.
- Sebbene abbiamo riscontrato una grande omogeneità riguardo ai contenuti e agli argomenti trattati, ci sono stati due modi di procedere durante il percorso svolto fino ad ora: il primo, il nostro, quello di aver elaborato numerosi testi/saggi in cui erano larvatamente contenuti i vari concetti (values); il secondo modo consiste, come ha fatto il pannello portoghese, nel realizzare direttamente le raccomandazioni (che riporteremo successivamente) esplicitando i vari concetti. Entrambi i modi di lavorare necessitano della concretizzazione finale.
- Riportiamo ora la premessa principale: questo progetto è visto dai commissari europei e dai politici come una grande operazione di facciata, legata ad un certo tipo di marketing, che non tiene quindi conto, ma, al contrario, svaluta i contenuti realizzati. Ecco perchè, come diceva Nadia, più diamo forma concreta ai nostri pensieri (saggi, testi, sommari, ecc...), più rendiamo i nostri concetti chiari, più li riconduciamo alla loro essenza/radice reale, meno possibilità ci saranno di sminuire il lavoro fatto dai pannelli. Lionel, stufo di veder catalogato il pensiero dei giovani come povero, semplice, “stupid”, ci chiede a tutti i costi di essere il più possibile incisivi.
- Ecco alcune linee guida pratiche che ci sono state fornite:
- la prima cosa fondamentale da ricordare è che il progetto si intitola “I giovani nella costruzione di una società europea della conoscenza”, pertanto siamo chiamati a riflettere e ad elaborare raccomandazioni in cui la parola giovani sia rigorosamente contenuta. Infatti – ha specificato Lionel - non è necessario ai fini del progetto, per esempio, conoscere il modo di funzionamento della metodologia scientifica a meno che essa non sia in qualche modo riconducibile alle problematiche che noi, come giovani, percepiamo. Ci siamo quindi sentiti particolarmente chiamati in causa poiché, sebbene sia stato interessante e formativo – come ha infatti affermato Lionel – un lavoro di approfondimento generale dei concetti come il nostro, esso non ha tenuto abbastanza in considerazione il fatto che ogni idea deve essere collegata alla parola giovani. Quindi, per capirci, secondo il nostro parere (Francesco ed Elena), discutere sulla differenza tra ricerca di base e ricerca applicata, sebbene sia fondamentale per la nostra formazione personale, non rientra direttamente nelle richieste del progetto, a meno che qualcuno non ne dimostri il legame.
- -La seconda linea guida riguarda la formulazione delle raccomandazioni: le raccomandazioni devono essere il più possibile sintetiche e immediate; non devono contenere concetti vaghi o di cui non si ha reale padronanza perchè sarebbe inutile; è preferibile accompagnare un esempio semplice ma concreto al fine di dimostrare l'attualità e la veridicità dell'idea contenuta nella raccomandazione; in generale, ogni raccomandazione deve avere una ripercussione applicativa, cioè, dalla raccomandazione viene emanata una precisa richiesta da parte di noi giovani; le raccomandazioni devono essere generalmente condivise, sebbene sia possibile presentare idee condivise solo da parte dei giovani (preferibilmente specificandolo) o idee che, sebbene non si conosca una effettiva applicazione, sono ritenute altamente utili e significative.
- Infine, dato che ogni concetto, come potrebbe essere per esempio “informazione”, viene utilizzato nelle raccomandazioni con una precisa accezione prestabilita, è possibile realizzare una sorta di “premessa” che specifichi con assoluta chiarezza con quali implicazioni tale termine è riportato. Tale premessa (o cornice) va anteposta alla raccomandazione (non abbiamo ben capito se deve essere posta nella prima parte della raccomandazione o come premessa generale alle raccomandazioni).
- Data la natura eterogenea delle nazioni presenti nell'Ue e partecipanti a questo progetto potranno essere riscontrabili due tipologie di raccomandazioni:
- la prima, come quella del nostro pannello, che mira ad uno sviluppo dell'intera comunità con un profondo lavoro concettuale volto al miglioramento e allo sviluppo;
- -la seconda, propria di paesi entrati più recentemente nell'Ue e per vari motivi molto differenti sotto il profilo dello sviluppo interno, richiede ad alta voce la possibilità di raggiungere le stesse condizioni di sviluppo dei paesi sulla “cresta dell'onda” (Furno), come il nostro.
- Infine, siamo stati messi al corrente che il 14 novembre 2008, davanti ai commissari europei, a premi nobel, al ministro francese per la comunicazione e ad altri onorevoli esponenti qualificati nel settore, avverrà l'ufficiale presentazione e considerazione del lavoro realizzato in tutti questi mesi, culminato con la produzione delle raccomandazioni. In sostanza, in questa data saranno prese in considerazione le raccomandazioni prodotte dai 27 panels. Per tale circostanza, sebbene sia ancora prematura la notizia, è stata richiesta la partecipazione di 1 o 2 rappresentanti per ogni panel che giungano per presenziare l'evento.
- Come già accennato da Nadia, gli organizzatori del progetto hanno accennato ad un possibile proseguimento del progetto. La notizia è ancora però estremamente nebulosa.

Rimane ora da affidare un compito a tutti quanti:
dato che ci è stato richiesto un resoconto estremamente sintetico e sommario, stile raccomandazioni, dei concetti da noi, come pannello italiano, toccati in questi mesi per poterli poi condividere con gli altri panels e intraprendere un concreto lavoro di squadra, è necessario:
- che ognuno vada a ripescare gli articoli, i testi, i saggi, i riassunti da egli stesso realizzati e che estrapoli in maniera chiara e sintetica i concetti principali e li formuli in frasi semplici (una o due righe) in lingua inglese.
- che completi questo lavoro entro martedì sera e lo invii a Nadia che lo girerà poi a Lionel.
Capiamo che è un lavoro impegnativo e faticoso per tutto. Tuttavia il tempo rimasto è sempre meno ed è necessario fare un sacrificio per arrivare preparati, cosa che ora non siamo. Inoltre, dobbiamo iniziare a pensare già a come esprimerci in lingua inglese, a cercare le parole che riteniamo più idonee in lingua inglese poiché non ci saranno altre possibilità di comunicazione se non in inglese. Non è stato facile esprimere le nostre idee in inglese, ma ce l'abbiamo fatta. Abbiamo parlato inglese per tre giorni. Il suggerimento è appunto di iniziare già a concepire i nostri concetti in lingua inglese ora che siamo ancora in Italia e abbiamo la possibilità di verificarli, perchè poi non ce ne saranno altre (Francesco Furno ed Elena Rinaldi)

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