mercoledì 8 ottobre 2008

Matematica e futuro: resoconto dell’incontro con Arrigo Amadori del 29-09-2008

Stimolare riflessione, curiosità, questo dovrebbe essere l’istinto base nella creazione di una società della conoscenza, ed è proprio questo che è stato fatto durante l’incontro con Arrigo Amadori, il 29/09/08 al liceo Scientifico di Forlì. Il concetto di base sul quale è ruotato in definitiva tutto l’incontro ed il dibattito successivo si può in qualche modo semplificare nel ruolo sempre più centrale assunto dalla matematica in una società fondata sulla tecnologia come quella odierna. Amadori afferma che pur senza rendercene conto siamo “immersi” in un mondo che pone le sue basi sulla matematica. Si nota per esempio come la matematica non sia scissa dalla vita quotidiana, dall’uomo stesso, in quanto si irraggia in una serie di collegamenti con il linguaggio(vengono infatti attivate le stesse aree cerebrali durante la loro applicazione), con la fisica(le teorie matematiche nascono da intuizioni pratiche e dall’osservazione della natura), con la tecnologia(basata sulla scienza a sua volta basata sulla matematica) e con l’organizzazione stessa di una società(la matematica nasce proprio con la necessità di regolare le attività umane). Lo spunto però più importante che ho colto dall’incontro è il carattere di sfida della matematica, la continua ricerca, un‘arma fondamentale nel futuro di una società della conoscenza che deve essere consapevole dei suoi limiti ma contemporaneamente non può che cercare di superarli, per esempio perfezionando una teoria come quella del caos che si prefigge di decifrare con regole matematiche fenomeni apparentemente caotici,privi di regole oppure con l’applicazione in campi sempre più vasti e differenti delle medesime regole,tramite il processo di astrazione,che è la potenza della matematica. Mi ha più di tutto stupito questa nuova visione della matematica, poiché in realtà in ambito scolastico il mio studio è stato totalmente ridotto ad acquisizione di formule vuote e prive di sostanza, di sfida, d’intuizione quando invece credo che la conoscenza,in questo caso di una scienza fondamentale come la matematica ma in generale in tutti gli ambiti, dovrebbe partire dallo stimolo di una curiosità e dalla consapevolezza di una concretezza presente e futura di questa. Alla fine dell’incontro,soddisfatta della nuova concezione di una matematica attiva e creativa,resta però lecito il dubbio sollevato da I.Zavatti; se il mondo fisico è fatto di matematica, e quindi l’uomo stesso è fatto matematica allora dove risiede la differenza che rende l’uomo superiore ad un semplice meccanicismo,ammesso che sia così?pur non sapendo rispondere con certezza rilancio la domanda/provocazione, se non altro per stimolare la curiosità,motore di ogni conoscenza.
Scarpellini Beatrice

Per chi fosse interessato questo è il link dove trovare la presentazione in power point dell’incontro:
http://www.arrigoamadori.com/cmc/MatematicaEFuturo/MatematicaEFuturo.ppt

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