mercoledì 8 ottobre 2008

Verbale dell'incontro con il dott. Wainer Zoli

Martedì 7 ottobre si è svolta presso il liceo scientifico di Forlì la conferenza-dibattito tenuta dal Dott.Wainer Zoli, ricercatore dell’IRST(istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori), sul tema della ricerca medica. Il professore ha esordito definendo subito la ricerca scientifica come un processo sistematico che si prefigge di scoprire, interpretare e revisionare fatti, eventi, teorie o comportamenti e successivamente l’applicazione in campo pratico dei risultati ottenuti, ha affermato inoltre che la ricerca scientifica è praticata ed è fondamentale in qualsiasi campo della scienza. Durante l’incontro è stata affrontata nello specifico la ricerca scientifica in campo medico, essa ha finalità conoscitive ed applicative che variano a seconda delle emergenze sanitarie a cui si va incontro per questo è necessario dividerla in varie fasi che rendano migliore l’organizzazione del lavoro e focalizzino lo stesso su una settore ben definito del problema in questione; i vari livelli della ricerca scientifica medica sono:
- Ricerca epidemiologica
Essa ha il compito di stabilire quali e dove siano i problemi e si sviluppa analizzando qualsiasi situazione anomala all’interno di una popolazione per riuscire in questo modo a captare il possibile problema su cui concentrarsi (es. analisi del tipo di mortalità dal 1900 a oggi)
- Ricerca di base
Si cerca di stabilire le possibili cause e i fattori determinanti l’origine del problema in questione.
- Ricerca traslazionale
Questo settore è dedicato al trasferimento della ricerca in campo sperimentale al campo applicativo, si tratta perciò di concretizzare il lavoro fatto a livello teorico trasferendolo sul piano pratico. Alcune delle pratiche molto note associate alla ricerca traslazionale sono la diagnosi prenatale che permette di prevedere eventuali malattie genetiche del feto e la sorveglianza di una malattia gia manifestatasi.
- Ricerca clinica
Consiste nella applicazione effettiva sperimentale su grande scala(es. terapia genica, ovvero un trasferimento di materiale genetico per curare o prevenire l’insorgere di una malattia attraverso l’utilizzo di vettori virali o non virali)
La fase più interessante della conferenza è stata senza dubbio l’elencazione dei vari presupposti che rendono possibile la ricerca perché essa è condizionata più di quanto non possa sembrare ed è influenzata da una serie di elementi che la rendono più o meno efficace. Lo stesso Dott.Zoli ha definito la ricerca come una attività molto scomoda per chi la esercita proprio per la presenza di queste condizioni di base necessarie per portare a termine o comunque sviluppare la ricerca scientifica. I presupposti fondamentali sono: fondi economici, libertà, dubbi, condivisione, curiosità. La curiosità è un elemento prettamente soggettivo così come la necessità di imporsi continuamente delle domande su ciò che si sta studiando, esse dipendono da ricercatore a ricercatore ma nonostante rappresentino i presupposti forse meno influenzanti a livello quantitativo la ricerca la condizionano invece profondamente a livello qualitativo, infatti un ricercatore arrogante e presuntuoso non potrà mai incrementare il livello della sua ricerca perché non si porrà mai dei dubbi riguardo alla sua teoria. Anche la condivisione ha un grande valore dato che la comunicazione del proprio sapere con quello altrui è un utilissimo metodo per poter migliorare il proprio lavoro correggendolo o incrementandolo. Naturalmente per condividere è necessario uno strumento comunicativo unificato che nel caso della ricerca medica attuale è la lingua inglese. Infine ,ultimi ma non di minore importanza, fondi economici e libertà, essi sono strettamente collegati dato che l’uno influenza l’altro. L’elemento più importante tra quelli elencati in precedenza è sicuramente la disponibilità economica, siccome un ricercatore per sviluppare la sua ricerca ha la necessità di strumenti e materiali a volte molto costosi è costretto se ne dispone ad attingere da un sostanzioso capitale personale( circostanza molto improbabile ) o fare affidamento su un ente che lo possa appoggiare; la alternativa più praticata attualmente è la seconda ma questo provoca, a parte alcuni casi particolari, un effetto estremamente negativo sulla ricerca: la mancanza di libertà del ricercatore. Al giorno d’oggi infatti le grandi imprese farmaceutiche forniscono sì fondi economici ai ricercatori ma per approfondire determinati campi che loro stesse stabiliscono e le possibilità di sconfinare in altri settori è molto limitata. In Italia il problema dello scarso investimento economico nella ricerca è di fondamentale rilevanza così come quello dello scarso utilizzo della lingua inglese rispetto alla media di molti altri paesi europei che compromette la condivisione principalmente con i cittadini (Luca Versari)

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