mercoledì 8 ottobre 2008

Spunti di Arrigo Monti per i 20 suggerimenti nati da provocazioni riguardo l'Europa

Alla luce del materiale raccolto durante le conferenze a cui abbiamo partecipato ritengo opportuno passare alla fase più concreta del progetto, la stesura dei 20 suggerimenti, o quantomeno farne un loro abbozzo in modo da poter portare a termine il compito celermente al ritorno di Elena e Francesco da Parigi. Personalmente credo che negli incontri a noi proposti siano stati presentati argomenti di stretta attinenza con il nostro progetto, alla stesso tempo però reputo che ai fini di un progetto con ricaduta europea forse sarebbe stato meglio parlare più spesso di “Europa” piuttosto che fossilizzare il nostro interesse all’ambito italiano. Del resto i suggerimenti servono per costruire una società europea della conoscenza. Certo parlare dell’Italia è sempre e comunque interessante ma preferirei tentare di definire il ruolo che ha oggi l’Europa per noi giovani, lanciando alcune provocazioni utili per la definizione dei 20 suggerimenti. A mio parere lo spirito del progetto è proprio questo, favorire attraverso un meeting in Francia l’incontro fra i ragazzi che un giorno dovranno sostenere o battersi contro un’idea di Europa. Ma cosa ne pensiamo noi oggi dell’Europa? Cosa rappresenta per noi l’Europa? E’ ancora un ideale? Su questo tema non ci siamo soffermati sufficientemente. Oggi ci sentiamo davvero cittadini europei? Se no come possiamo pensare di costruire una società della conoscenza basata su un’entità costituitasi puramente per finalità economiche e commerciali? Non temiamo che “allargando” troppo l’Europa se ne perda la nitidezza dei confini? C’è bisogno oggi di acquisire una coscienza europea? L’Europa ha ancora appeal sui giovani? A mio parere si e no: si perché sentiamo che l’Italia non è abbastanza, no perché spesso la percepiamo come un’entità politica fantasma efficace solo quando si tratta di economia. In effetti non mi sento neanche particolarmente cittadino europeo né penso di avere una coscienza europea e questo è sicuramente un limite che devo, come tutti, valicare per trovarmi perfettamente a mio agio nella situazione che vivrò in Francia. Alcuni ritengono che tanto scetticismo nei confronti dell’Europa sia da attribuire ad un impoverimento dell’ente, di conseguenza ci “disaffezioniamo”. Luciano Bardi, docente dell’università di Pisa che è intervenuto nell’arco di una conferenza svoltasi alla settimana d’orientamento per l’università Sant’Anna, ritiene che sia necessario sopperire ai problemi creati dall’allargamento massiccio dei confini dell’Europa intervenendo drasticamente finanche a creare diverse classi di adesione degli stati membri all’unione europea. La professoressa Loretoni vede invece l’allargamento dell’Europa positivamente poiché ritiene possa favorire una situazione di maggiore stabilità e pace. In qualunque caso il nostro compito è quello di dimostrare la possibilità di una costruzione si una società europea della conoscenza ma per farlo dobbiamo necessariamente credervi. Noi dobbiamo porre le basi per un confronto aperto che consenta agli stati europei di creare un’unione più salda e duratura fra essi, un’unione non solo economica ma anche politica e soprattutto culturale e questo progetto ce ne offre la possibilità. Questo è lo scopo di una società europea della conoscenza che, come mi ha personalmente detto la Loretoni, non può altro che fare affidamento sui giovani, il suo fondamento.

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