giovedì 2 ottobre 2008

Economia e conoscenza. L'altra faccia della medaglia.

Anticipando il riassunto dell'incontro svoltosi nella mattinata di martedì 30 settembre al Liceo Scientifico di Cesena, con il prof. Francesco Beccari di Centuria RIT, propongo ex-abrupto una riflessione su quanto emerso durante il dibattito.
Il prof. Beccari ha, infatti, illustrato con estrema chiarezza e rigore come, nel corso degli ultimi 10-15 anni, attività come quella svolta da Centuria RIT hanno trovato il fertile humus per poter sorgere nel territorio al fine di favorire la trasmissione della conoscenza alle aziende, quindi al settore produttivo (l'attività umana più concreta che possiamo concepire).
In sostanza, egli non ha fatto altro che mostrarci come le attività produttive (fabbriche, industrie, aziende, ecc.), che hanno vissuto senza contatti con le scoperte scientifiche per decine di decenni ristagnando poco felicemente, recentemente abbiano imparato ad assimilare la tanto famigerata conoscenza, con risultati incredibili.
Quindi, nell'era a noi più recente, il ramo produttivo-concreto della razza umana ha iniziato ad appropriarsi della conoscenza per migliorare.
Fino alla parola "migliorare" esclusa, tutto procede liscio come l'olio.
Veniamo ora alla questione: il vero senso del risultato positivo di questo appropriamento da parte delle aziende (prendiamole in senso generale al posto di "attività produttive") sta proprio nell'accezione con cui vogliamo intendere migliorare.



Il prof. Beccari ci ha mostrato, in maniera un po' unidimensionale devo dire, come il termine migliorare si ricolleghi al miglioramento del profitto. La mia non è ancora una critica. Infatti, nessuno di noi può negare che intorno al profitto ruoti tutto il sistema economico globale e che il benessere degli esseri umani è direttamente dipendente dal profitto prodotto dalle aziende.
Ribadisco, in questi anni le aziende hanno usato, a secondo delle loro esigenze, le scoperte scientifiche, quindi la conoscenza, per l'avanzamento dei loro sistemi produttivi al fine di migliorare il profitto.
Tuttavia, il termine "migliore" da me menzionato due paragrafi prima, potrebbe anche avere a che fare con un'aumento non del profitto, ma di beni non concreti e relativi al patrimonio interiore dell'umanità.
E' necessario un esempio: le aziende hanno deciso di applicare il tale sistema di produzione quando si prospettava all'orizzonte la tale possibilità di miglioramento profittuale. Perfetto. Tuttavia, cosa accadde quando le scoperte scientifiche, quindi la conoscenza, si dimostrarono potenzialmente dannose alle aziende per la ragione che quello che andavano professando era un comportamento nocivo da parte dell'azienda? Quante volte è accaduto che le aziende, di fronte ad una conoscenza che muoveva loro una critica, abbiano cambiato la loro strategia di produzione per migliorare in un senso "più umano", e peggiorare in un senso economico? (scusate la grossolanità di termini non specifici, ma al momento non mi salgono alla memoria vocaboli corretti al riguardo).
La mia critica è la seguente: possiamo, dando un'occhiata all'economia (oggetto del titolo dell'incontro), affermare che in questa materia (l'economia, vastissima, trascendente ad ogni cosa) la conoscenza abbia raggiunto una forma pura? La forma che noi vogliamo imprimere nei 20 suggerimenti i prossimi 20-28 ottobre?
Credo di no. Credo che non possiamo portare l'esempio dell'economia come settore che promuove la conoscenza in senso ampio. Possiamo limitarci a dire, parlando di economia, che la conoscenza può far arricchire l'uomo, ma questo lo si sapeva già.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono completamente d'accordo con quello che dici Franz. L'economia è utile sì, è parte integrante di quel sistema sociale che ci permea. Però direi che sulla base delle conoscenze appena apprese dall'incontro odierno, le basi su cui dobbiamo lavorare siano altre. Certamente bisogna puntare sull'aspetto delle comunicazioni (per riallacciarsi al dibattito che tu stesso hai citato, ai rapporti e alle relazioni interconnesse fra i vari enti pubblici, aziende e attività produttive. Questo forse potrebbe entrare a far parte di uno dei venti suggerimenti. Che ne dici?